venerdì 7 giugno 2013

Organizzazione del mio blog!

Scrivo questo post per collegare tutti i post precedenti, scritti durante il corso, che hanno come argomento comune il rapporto tra tecnologia e organizzazione.
 
Il blog comincia con un' introduzione e un abbecedario  fatto di nomi appartenenti al mondo semantico dell'organizzazione.
Il simbolo del blog è l'agenda, di cui viene descritta la storia, dalla iniziale forma cartacea fino alla moderna concezione in digitale.
I personaggi storici che più si avvicinano al campo dell'organizzazione sono Taylor che introduce una nuova idea dell'organizzazione dell'industria e Adam Smith, con cui nasce il concetto di organizzazione aziendale.
Vengono inoltre scelti dei dipinti e una canzone che riguardano il tema trattato.
 
Un testo da cui prendere spunti e approfondire il tema è Il nuovo mondo di Aldous Huxley ; viene fornita un'introduzione generale in cui vengono spiegati i temi principali e i riferimenti a Henry Ford), delle curiosità sull'opera stessa e un video in cui viene letto un piccolo estratto del testo. Si fa poi un  collegamento  tra questo blog  e quello riguardante la tecnologia e la ricerca in cui una collega parla di Ford.

L'analisi del testo è iniziata con l'approfondimento di un tema importante, il condizionamento pavloviano, che ne "Il mondo nuovo" viene utilizzato per mantenere l'ordine e una certa organizzazione economica interna. Viene posta successivamente l'attenzione  su
  1. la relazione tra la religione e l'organizzazione della società descritta nel testo, una società moderna e tecnologica, nella quale l'idea di Dio non ha più senso.
  2. la relazione tra le scoperte scientifiche e la società del VII secolo a.F.
  3. la relazione tra il governo e la gestione della società, che deve essere retta da un totalitarismo, il quale sarebbe impossibile da realizzare se il popolo avesse voce in capitolo sull'organizzazione del governo stesso.
  4. l'organizzazione della società tramite i colori.
  5. la volontà costante di ordinare e organizzare, riducendo la molteplicità in univocità .
L'organizzazione ha avuto sempre una grande importanza nel campo della tecnologia e ne troviamo diversi esempi nel tempo :
Sono presenti nel blog alcune citazioni sull'argomento come quelle di:
Marshall McLuhan
Errico Malatesta

E per concludere ecco dei blog correlati che hanno trattato argomenti affini.

mercoledì 5 giugno 2013

Olivetti,organizzazione della fabbrica

Adriano Olivetti, imprenditore, ingegnere e politico italiano vissuto nella prima metà del '900, riuscì a creare nel dopoguerra italiano un'esperienza di fabbrica nuova ed unica al mondo in un periodo storico in cui si fronteggiavano due grandi potenze: capitalismo e comunismo.

Rispetto agli altri imprenditori dell'epoca, ebbe un straordinario senso dell'organizzazione della fabbrica che "ereditò" dal padre Camillo Olivetti, il quale sapeva che l'industria elettrotecnica era un fallimento e  ebbe l'intuizione di avviare un'industria di macchine per scrivere, non ancora importate, che comportarono la meccanizzazione della pubblica organizzazione. 

Olivetti credeva che fosse possibile creare un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto, tanto che l'organizzazione del lavoro comprendeva un'idea di felicità collettiva che generava efficienza.
Gli operai vivevano in condizioni migliori rispetto alle altre grandi fabbriche italiane: ricevevano salari più alti, vi erano asili e abitazioni vicino alla fabbrica che rispettavano la bellezza dell'ambiente, i dipendenti godevano di convenzioni. Anche all'interno della fabbrica l'ambiente era diverso: durante le pause i dipendenti potevano servirsi delle biblioteche, ascoltare concerti, seguire dibattiti, e non c'era una divisione netta tra ingegneri e operai, in modo che conoscenze e competenze fossero alla portata di tutti.
L'azienda accoglieva anche artisti, scrittori, disegnatori e poeti, poiché l'imprenditore Adriano Olivetti riteneva che la fabbrica non avesse bisogno solo di tecnici ma anche di persone in grado di arricchire il lavoro con creatività e sensibilità.

Il padre, Camillo Olivetti, da ragazzo lo aveva fatto lavorare in fabbrica e lui ricorda l'esperienza così: «Conoscevo la monotonia terribile e il peso dei gesti ripetuti all' infinito davanti a un trapano o a una pressa, e sapevo che era necessario togliere l' uomo da questa degradante schiavitù. Bisognava dare consapevolezza di fini al lavoro».


Allego un link con la storia completa dell'attività Olivetti e alcuni video a riguardo. http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/biografie/adriano-olivetti/46/default.aspx